“Dentro una lacrima” video contro il bullismo di Anna Buonincontri con musiche di Simone Martino

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“Spero che adesso sarete più responsabili con le parole“, sono le ultime parole che Carolina,…

Spero che adesso sarete più responsabili con le parole“, sono le ultime parole che Carolina, studentessa di 14 anni, scrive sul suo diario prima di togliersi la vita. L’invito ad essere più responsabili è per chi l’ha bullizzata. Il padre racconta ai colleghi di “Bologna Today”: “Quello che è successo a mia figlia mi ha lasciato sgomento. Era ad una festa con i suoi amici e si è ubriacata (o l’hanno fatta ubriacare) a tal punto da perdere i sensi. Svenuta, è stata ripresa con un cellulare anche mentre alcuni dei ragazzi facevano dei gesti allusivi approfittando del suo stato di incoscienza. Quel video è stato messo in rete ed è diventato virale. Mia figlia riceveva centinaia di insulti, anche da sconosciuti e questo l’ha portata a togliersi la vita“. Lunedì 7 febbraio 2022 celebreremo la Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, ho voluto riprendere questo doloroso episodio di cronaca accaduto l’anno scorso a Bologna perché nella sua cruda realtà pone tutti noi di fronte alla gravità di questo fenomeno. Bullismo e cyberbullismo sono atti che non vanno mai sottovalutati e che possono devastare una famiglia. Per questo motivo quando l’artista Anna Buonincontri qualche giorno fa mi ha detto che aveva realizzato un video sull’argomento e desiderava parlarne, ho accettato subito. “Dentro una lacrima” è il titolo del video che Anna ha realizzato in occasione della “Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo”, firma la fotografia Antonio Buonincontri mentre la musica è del maestro Simone Martino. Anna Buonincontri è una sand artist, su una lavagna luminosa racconta la poesia che ha dento ricorrendo alla sabbia con la quale disegna immagini molto seducenti. La sua è una narrazione semplice ed efficace, si sposa perfettamente con la musica realizzata da Simone Martino, uno dei migliori compositori italiani, ma per lui parlano un curriculum eccellente e tanti successi nell’ambito del teatro musicale. Quest’opera è il frutto della loro sensibilità, creatività ma soprattutto umanità. Il 25 novembre del 2021 con il Sindaco di Positano, dr. Giuseppe Guida, la vicensindaca Margherita Di Gennaro e la dott.ssa Elvira Reale (Centro Dafne Cardarelli), avevamo discusso della Violenza sulle donne, ma soprattutto che di questi fenomeni non bisogna occuparsi solo nelle occasioni comandate: solo impegnandoci nel quotidiano possiamo costruire un’argine efficace contro tutta questa violenza, imparare ad alimentare quei valori morali che spesso sembrano destinati solo ai discorsi retorici di circostanza. Il filosofo Umberto Galimberti scrive: “Essendoci il nulla all’ingresso e all’uscita della nostra vita, insopprimibile sorge la domanda che chiede il senso del nostro esistere”, e mi permetto di aggiungere che molto di questo senso è nel rispetto che si deve avere per l’altro, che è sempre una persona mai un oggetto. Se ci fosse stato questo rispetto, Carolina sarebbe ancora tra noi, invece i valori e il rispetto per la dignità delle persone fanno parte troppo spesso di quel nulla che cita il filosofo milanese.

Anna complimenti a te e Simone, raccontami come nasce questo progetto.
Ho realizzato questo video in vista della “Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo” in collaborazione col maestro Simone Martino, che ha composto la base musicale Dentro una lacrima per la performance artisticaDentro una lacrima è racchiuso tutto l’universo di un’anima e quando quest’anima piange, anche Dio le si avvicina per concederle ascolto. Spero che il mio messaggio di sensibilizzazione su questo tema così delicato arrivi ad ogni ragazzo, sia alla vittima che al bullo; ad ogni genitore, consapevole o meno e li inviti a riflettere.
Perché hai deciso di impegnarti in questo progetto?
Perché prima di far parte di una società, noi facciamo parte di una famiglia e credo che dovremmo iniziare a migliorare partendo dalle piccole cose, che ci impegnano nel quotidiano. Una semplice carezza, una parola mancata, un abbraccio non dato possono fare tanto in un verso o nell’altro. Spesso i ragazzi cercano semplicemente più attenzione da parte degli adulti. Il “bullo” paradossalmente è anche uno che sta chiedendo aiuto, ma lo fa nel modo sbagliato perché non gli è stato insegnato quello giusto per far conoscere il proprio smarrimento.  Bisogna imparare a conoscere se stessi, da questa presa di coscienza si parte per conoscere gli altri, questo ci aiuta ad avere rispetto per chi è diverso da noi, senza giudicarlo. Il cammino però è ancora molto lungo, mi piace quello che dice Vittorio Arrigoni: “Restiamo umani anche quando l’umanità intorno a noi pare si perda”, imparare a fare questo sarebbe già un ottimo punto di partenza.
Sei una sand artist, ma a molti questa tecnica è ancora sconosciuta, me ne vuoi parlare?
La mia passione per la sabbia nasce molti anni fa, quasi per caso. Navigando in Internet, sono rimasta affascinata e incuriosita da questi spettacoli realizzati con la sabbia ed è stato amore a prima vista. Da allora ho iniziato a seguire dei corsi e dopo molta pratica ho sviluppato un mio stile personale, grazie anche alla pazienza del mio maestro Orlando Adinolfi. Mi sono formata, infatti, presso la “Sand Art School Orlando Adinolfi” di Salerno. Credo che ognuno di noi venga al mondo con un talento, il mio è quello di avere una sensibilità particolare che riesco ad esprimere al meglio attraverso questo tipo di arte. Regalare emozioni agli altri con le mie creazioni fatte con piccoli granelli di sabbia mi rende felice.
Hai qualche artista che ammiri e vorresti imitare?
No, non ho un sand artist in particolare al quale mi ispiro. Però devo confessarti che ammiro molto, per quanto riguarda il mondo dell’arte figurativa, Pablo Picasso. Mi ha sempre affascinato la sua voglia di sperimentare nuove tecniche e nuovi linguaggi espressivi. Ricordo che i critici lo definivano “un animale in gabbia”, sempre alla ricerca della libertà assoluta. Secondo Picasso la pittura è una professione per ciechi: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, in questo concetto io mi ci riconosco. Anche io disegno ciò che sento. Infine mi impegno a migliorare ogni giorno, come disse Michelangelo a 87 anni compiuti: “Sto ancora imparando”, questo è anche il mio approccio all’arte.
Mi racconti com’è nata l’idea di questo video con il maestro Simone Martino?
Ho avuto il piacere di conoscere la comunità di Positano l’anno scorso, partecipando al progetto “Positano tra storia e leggenda” (Scabec – Regione Campania, Comune di Positano N.d.A), ero stata contattata dal regista Ario Avecone e dalla direttrice Giulia Talamo. Ho partecipato agli spettacoli “Posa Posa” e “Alma e Miluna”, che si sono rivelati due esperienze molto suggestive. Le musiche erano state composte dal maestro Simone Martino, grande musicista, ed è durante la messinscèna teatrale che ci siamo conosciuti ed è nata una bella amicizia. Insieme abbiamo creato il video “Dentro una lacrima”. Sentivamo la necessità di dare il nostro contributo alla lotta contro il Cyberbullismo tutto qui. Siamo due artisti che credono profondamente che l’arte possa fare la sua parte per migliorare la nostra società.
Un’ultima domanda, hai citato Arrigoni, per questo ti chiedo come si fa a rimanere umani, “quando l’umanità intorno a noi pare si perda”?
Con l’empatia. Essere una persona empatica significa avere la capacità ma anche la volontà di “mettersi nei panni dell’altro” riuscendo a percepirne emozioni e pensieri. Intendo dire andare oltre le parole per cogliere il senso di chi ci sta di fronte. È l’abilità di vedere il mondo come lo vedono gli altri. Non stare a giudicare, ma cercare di comprendere il diverso. L’empatia può essere una capacità innata ma anche una competenza appresa nel nostro cammino di vita. Mi piace citare quello che scrive lo psicologo Carl Rogers riguardo la sua idea delle potenzialità umane: “Non condivido il punto di vista tanto diffuso secondo cui l’uomo è un essere fondamentalmente irrazionale i cui impulsi, se non fossero controllati, condurrebbero alla distruzione sua e degli altri. Il comportamento dell’uomo è invece squisitamente razionale e si orienta, con una complessità sottile e ordinata, verso le mete che l’organismo gli pone”. Dunque noi tutti potremmo essere delle persone migliori se riuscissimo a percepire l’altro in questo modo, mettendoci più spesso nei panni di chi ci sta di fronte. È sostanzialmente il cambiamento culturale che tutti auspichiamo, dalla società che esclude passare a quella che include. Imparare ad avere empatia vuol dire capire che ci sono ragazzi che hanno una sensibilità diversa dalla nostra che va rispettata, essere empatici vuol dire che i nostri comportamenti e le nostre parole possono anche ferire gli altri. Concludo con le parole di un altro autore che amo molto Tahereh Mafi sempre sul concetto di empatia:“Tutto quello che volevo era raggiungere e toccare un altro essere umano, non solo con le mie mani, ma con il mio cuore.”
Di Luigi De Rosa
Link Miur lotta al il bullismo e il cyberbullismo (legge 71 del 2017)

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